La Scuola Superiore della Magistratura, componente italiano della Rete Europea di Formazione Giudiziaria, pubblica, con cadenza annuale, il “Bando per la partecipazione di magistrati italiani a scambi di autorità giudiziarie della Rete Europea di formazione giudiziaria (EJTN)”, avente ad oggetto Tirocini di Lunga durata (variabili da tre a dodici mesi) presso Eurojust, la Corte Europea dei Diritti Umani e la Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Queste iniziative formative hanno lo scopo di favorire il confronto fra le Autorità Giudiziarie Europee e di promuoverne la fiducia reciproca, nella prospettiva di creazione di uno spazio giuridico sovranazionale.

Con specifico riferimento ad Eurojust, la domanda di partecipazione richiede, quali requisiti di ammissione, la qualità di Pubblico Ministero o di Giudice ( preferibilmente di Giudice delle Indagini Preliminari),  una esperienza almeno triennale nell’ambito del diritto penale, lo svolgimento di attività implicanti la applicazione di strumenti di cooperazione giudiziaria; la conoscenza della lingua inglese comprovata  mediante la produzione di idonea certificazione  o attraverso l’espletamento di un test linguistico online.

La presentazione della domanda di ammissione richiede la preventiva comunicazione per iscritto  al capo dell’Ufficio, chiamato a redigere il nulla osta allo svolgimento del Tirocinio di Lunga durata.

La domanda di partecipazione, centralizzata presso la Rete Europea, deve essere formulata nei termini stabiliti dal bando diramato dalla Scuola Superiore della Magistratura, utilizzando un modulo uniforme per tutti i Paesi europei. Il format della domanda richiede, in particolare, la analitica indicazione della motivazione della istanza di partecipazione, da redigersi in lingua inglese o francese, destinata alle Autorità Ospitanti e funzionale ad esplicitare le ragioni di interesse sottese alla adesione alla proposta formativa presso le Istituzioni Europee. Nella procedura di selezione la Scuola Superiore della Magistratura assolve al ruolo di Soggetto ricevente la istanza, la quale viene, successivamente, veicolata alla Rete Europea e, da quest’ultima, trasmessa alle Autorità ospitanti, le uniche legittimate alla decisione in ordine alla ammissione dei candidati  al tirocinio di lunga durata. 

A seguito della ammissione allo Scambio, il candidato è chiamato ad operare le dovute comunicazioni al Capo dell’Ufficio, al Procuratore Generale presso la Corte di Appello ed al CSM, che autorizza il Tirocinio.

La procedura di selezione, che, di solito, inizia alla fine dell’anno, si conclude entro il primo trimestre dell’anno successivo alla Pubblicazione del Bando.

Il tirocinio presso Eurojust ha una durata variabile dai tre ai quattro mesi; si svolge all’Aja, nei Paesi Bassi, presso il desk Italiano, dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il desk  risulta costituito dal Membro Nazionale per l’Italia, da tre Magistrati con la funzione  di Assistenti del Membro Nazionale,  da due Ufficiali di Polizia Giudiziaria nonché da un Ufficio di Segreteria, che rappresenta una risorsa indispensabile per l’efficienza dell’attività di coordinamento investigativo internazionale demandata alla Istituzione.

All’interno del building risulta collocata una Unità operativa, detta “Operation”, che si occupa dell’analisi delle questioni giuridiche, di tipo sostanziale e processuale, sottese alle procedure di maggiore rilevanza in occasione degli incontri di coordinamento – i cosiddetti Coordination Meeting – tra le Autorità degli Stati nelle stesse coinvolti, dello studio dei principi normativi operativi nei vari modelli ordinamentali interessati, delle  prospettazioni delle diverse Autorità Nazionali, delle soluzioni adottate in casi simili, della predisposizione delle schede sintetiche volte alla puntuale ricostruzione delle questioni investigative nonchè della redazione di un report conclusivo.

L’inizio dello Scambio è connotato dalla accoglienza di tutti i componenti del desk, che, fin da subito, creano un clima di familiarità, manifestando una disponibilità incondizionata rispetto alle esigenze di confronto giuridico e di assistenza dei trainees, in ogni ambito, anche logistico.

All’atto dell’ingresso nel Building, al tirocinante viene assegnato un Ufficio personale all’interno dello spazio dedicato al desk italiano – accessibile in virtù di un begde – fornito di una postazione Computer fissa e di un laptop, il quale, mediante l’uso di una smart card personalizzata, rende possibile il collegamento alla rete Intranet di Eurojust, anche da remoto.

L’Ufficio “User Support”, presente all’interno della Istituzione, predispone ed assegna al trainee l’attrezzatura tecnica necessaria allo svolgimento del lavoro quotidiano, garantisce la connessione dei dispositivi internamente ed esternamente, assicura, in ogni momento, la assistenza immediata ai fini dell’accesso ai sistemi informatici.

L’ attività di coordinamento demandata ad Eurojust viene condotta interamente in via telematica,  le comunicazioni si realizzano mediante lo scambio di mails, sia all’interno del desk sia  con le Autorità Nazionali sia con le quelle Straniere.

Lo svolgimento del tirocinio, il lavoro e le relazioni con gli altri desks passano, dapprima, attraverso la consultazione del cosiddetto “Case Management System”, un sistema di classificazione dei casi attivi e passivi gestiti dal desk, accessibili al trainee sin dalla fase dell’inserimento all’interno del circuito telematico. Ogni procedura aperta presso la Istituzione ha un suo numero identificativo (ID Number),  che la rende agevolmente rintracciabile nella corrispondenza interna tra i membri dei vari desk presenti ad Eurojust e nella corrispondenza esterna con le Autorità Nazionali e Sovranazionali. Le  mails in entrata ed in uscita relative ai singoli casi vengono abbinate agli stessi mediante l’inserimento nel folder dedicato alla procedura ad opera della Unità di Segreteria.

Durante lo Stage, molte ore sono destinate alla frequentazione di corsi formativi specifici, volti ad illustrare le modalità di svolgimento del lavoro quotidiano, con particolare riferimento al funzionamento del sistema telematico di ricerca, di accesso e di consultazione dei casi aperti ad Eurojust.

Vengono programmati numerosi incontri tematici con i diversi componenti del desk, per procedere alla disamina degli istituti giuridici ricorrenti nell’attività di coordinamento della Istituzione.

Uno dei seminari di maggiore interesse è, senz’altro, quello dedicato alla analisi dei soggetti Eu, identificati, attualmente, in Eurojust, Eppo, Europol, Frontex, Olaf. Tra i soggetti dell’Unione Europea  cosiddetti “nuovi” si annovera Eppo, istituita il 12.10.2017. Si tratta di una Istituzione dai larghi orizzonti operativi, benchè al suo atto costitutivo non abbiano aderito diversi Stati, tra cui la Danimarca, l’Inghilterra, l’ Irlanda, la Polonia, la Svezia, l’Ungheria. Eppo nasce, nell’idea legislativa, come la naturale evoluzione di Eurojust, per diventarne, invece, un organismo assolutamente autonomo, destinato a muoversi sullo scenario internazionale in una relazione dialettica con Eurojust. Si è  analizzato il ruolo di Frontex, altro soggetto di diritto internazionale, destinatario, di recente, di un impulso significativo in ragione della sempre più intensa attività di coordinamento con Eurojust ed Europool, in ambiti di operatività specifici, non ultimo quello relativo alla individuazione delle rotte clandestine dei migranti.

Di grande portata formativa risulta, altresì, l’incontro tematico dedicato all’analisi del  Mandato di Arresto Europeo, esaminato nelle sue molteplici proiezioni applicative.

Un altro seminario di significativo interesse ha ad oggetto il Regolamento nr. 1805/2018 dell’Unione Europea,  ed in particolare l’analisi delle procedure di sequestro (preventivo e conservativo) finalizzato alla confisca, al cosiddetto “Congelamento” o  “Freezing Order”.  Nell’occasione viene illustrato il sistema “Aro” ( Asset Recovery Office istituito presso il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – SCIP – Direzione Centrale Polizia Criminale presso il Ministero dell’ Interno), che rappresenta uno strumento privilegiato di individuazione dei beni “da congelare”, indispensabile al loro rintraccio ed alla esatta determinazione del loro valore.

Nell’ambito della attività di formazione del trainee è  affrontata la tematica – molto complessa – delle fonti delle cosiddette  “consegne controllate” di sostanze stupefacenti, individuate, tra le altre, nella Convenzioni Strasburgo 1959, nella Convenzione di Palermo 2000, nella Direttiva sull’ Eio ed il Dlvo 108/2017.

I componenti del desk, in occasione del tirocinio, procedono, altresì, ad illustrare le competenze della Rete Europea dei punti di contatto, dislocati presso le diverse  Corti  di Appello di Italia, rappresentando come la stessa costituisca una figura alternativa ad Eurojust, competente per la attività di facilitazione della cooperazione giudiziaria e del coordinamento. 

Nel corso dell’attività di analisi delle singole procedure si procede  alla disamina ed alla applicazione degli strumenti giuridici di cooperazione, tra cui, in particolare, l’Eio, regolato dalla Direttiva 2014/41/UE.

Nella medesima prospettiva, grande attenzione viene riservata all’analisi delle Squadre Investigative Comuni, costituite dalle Autorità Giudiziarie dei vari Stati coinvolti nelle “attività investigative connesse”, deputate a favorirne la sinergia collaborativa , soprattutto, in sede di esecuzione di misure precautelari e/o cautelari  e/o di provvedimenti di perquisizione e/o di sequestro da eseguirsi, simultaneamente, nel territorio di Stati diversi. In genere, le predette attività vengono eseguite in occasione del cosiddetto “Action Day”, inteso come  “ giornata operativa”, a garanzia della cui fruttuosità  si organizzano i “Coordination Centres”, ovvero delle sale dedicate presso la Istituzione,  volte a promuovere lo scambio in tempo reale di informazioni tra gli Organi Giudiziari e di Polizia coinvolti  nelle specifiche operazioni.

Durante il tirocinio, grande spazio viene riservato alla disamina delle normative nazionali in tema di attività intercettiva, delle condizioni di ammissibilità delle captazioni, dei procedimenti autorizzatori, dei profili di utilizzabilità dei risultati restituiti. Di particolare interesse appare l’approfondimento delle  captazioni ambientali,  ammesse in alcuni Stati, non in altri –  come l’Austria,  la Germania e l’Olanda – orientati a considerarle attività di autosorvegliance, al di fuori del confine di operatività delle intercettazioni in senso tecnico, ovvero quelle di tipo telefonico.

La “prevenzione dei conflitti di giurisdizione mediante la concentrazione dei procedimenti penali”, disciplinata in sede nazionale dal Dlvo 29/2016, unitamente alla analisi del ruolo di Eurojust, soprattutto nel rapporto  con le Procure Generali e con il Ministero della Giustizia, costituisce un altro ambito tematico di grande interesse esplorato durante il Tirocinio formativo, attesa la illustrazione dei criteri volti a precludere la instaurazione di procedimenti paralleli e, di conseguenza, la formazione di giudicati contraddittori, ostativi alla certezza delle soluzioni giuridiche adottate, tanto più nello spazio sovranazionale.

Nella medesima ottica, non vanno trascurati i seminari tenuti dai componenti del desk in tema di terrorismo, tutti connotati dalla particolare attenzione rivolta al ruolo di coordinamento di Eurojust nonché alla normativa di riferimento, soprattutto sovranazionale, ed alle prospettive, ancora aperte, in tema di regolamentazione.  

A seguito di una prima fase – molto intensa – preparatoria di tipo tecnico – giuridico, al tirocinante viene assegnato un “ruolo”, avente ad oggetto un cospicuo numero di procedure aperte ad Eurojust, in genere risalenti, affinché ne promuova l’aggiornamento. In particolare, il trainee è chiamato all’analisi del caso, alla disamina delle questioni fattuali e giuridiche ad esso sottese e, quindi, alla formulazione, all’assegnatario del procedimento, di una “proposta di soluzione e/o di aggiornamento”, che diventa l’occasione, di significativa portata formativa, per un confronto giuridico con i componenti del desk. La soluzione concordata tra il trainee e l’assegnatario della procedura, nei casi di maggiore complessità, viene sottoposta all’attenzione del Membro Nazionale per l’approvazione.

Il tirocinante è, spesso, coinvolto nell’analisi di casi di nuova apertura, che risultino di particolare rilevanza in ragione del numero di Stati coinvolti e/o delle questioni giuridiche prospettate, in modo che possa seguirne la genesi, la evoluzione ed, eventualmente, l’epilogo.

Durante il periodo di permanenza ad Eurojust, il trainee partecipa ai “Coordination Meetings”, organizzati su casi specifici al fine di promuovere il confronto tra le Autorità Nazionali dei diversi Stati coinvolti nella procedura interessata, alla ricerca di una soluzione investigativa condivisa, i cui esiti siano “utilizzabili” negli ordinamenti di appartenenza, spesso ispirati a principi giuridici diversi e contrastanti. Ai Coordination Meeting partecipano le diverse Autorità Nazionali coinvolte nelle procedure, talvolta le Forze di Polizia, gli interpreti ai fini della traduzione simultanea nelle lingue dei partecipanti, alcuni componenti della Unita “Operation”, incaricati di procedere alla redazione del  report conclusivo del caso.

Di particolare interesse sono i “Coordination Meetings Level 2”, a cui prendono parte soltanto i rappresentanti dei diversi desk coinvolti nella procedura. Si tratta di incontri prodromici agli Incontri di Coordinamento tra le Autorità Nazionali, organizzati con lo scopo dichiarato di promuoverne un  confronto preventivo funzionale a favorire il coordinamento delle attività investigative connesse.

In occasione degli Incontri di Coordinamento, al tirocinante viene affidata, di solito, l’analisi del caso, la predisposizione di un’agenda dei lavori, la redazione di una sintesi introduttiva e di un report finale; talvolta, è chiamato a moderare il Coordination Meeting e a dirigerne le attività sotto la supervisione dell’assegnatario del caso.

Al termine del periodo di formazione, si ritorna con un bagaglio conoscitivo significativo,  immediatamente spendibile nel lavoro quotidiano  presso gli uffici giudiziari di appartenenza. Lo scambio di lunga durata, infatti, consente di acquisire una visione prospettica di più ampio respiro:  si coglie, con maggiore immediatezza, il ruolo essenziale di Eurojust nella ricerca delle connessioni investigative; si assume la padronanza degli strumenti di cooperazione, oramai irrinunciabili in un panorama dai confini sempre più allargati oltre quelli nazionali; si acquisiscono le prassi virtuose dei colleghi italiani e stranieri rispetto alle singole tecniche di indagine; si colgono i limiti che, talvolta, compromettono la fruttuosità dell’ attività accertativa; si conquistano competenze specifiche in ordine alle procedure da seguire,  ai format da utilizzare ed alle tecniche da adoperare al fine di risolvere  le questioni giuridiche, spesso molteplici e complesse,  sottese ai procedimenti aperti all’interno dello spazio giudiziario europeo.

Non può, infatti, non sottolinearsi come il tirocinio presso Eurojust costituisca, senza ombra di dubbio, la dimensione privilegiata delle valutazioni comparative dei modelli ordinamentali diversi, dei confronti tra le tecniche investigative adottate ed adottabili nei vari Stati, delle soluzioni procedimentali e processuali spendibili in ambito nazionale e sovranazionale.

Lo scambio di lunga durata costituisce, ancora, l’occasione del potenziamento delle abilità linguistiche, atteso che il lavoro investigativo, lo studio dei singoli casi, i rapporti all’interno del desk con i colleghi stranieri, l’uso degli strumenti di cooperazione si realizza in lingua , prevalentemente, inglese.

Va, inoltre, evidenziata  la straordinaria ricchezza derivata dalla esperienza di vita e di lavoro vissuta all’estero, all’Aja, città a profonda vocazione giuridica, sede, oltre che di Eurojust, di Europol, della Corte Penale Internazionale, della Corte Internazionale di Giustizia, dell’Ufficio Europeo Brevetti, perciò luogo di incontro di professionalità diverse provenienti da ogni parte del Mondo nonchè sede naturale di confronto di culture, soprattutto giuridiche, differenti.  Una città dal profondo respiro internazionale, dedita all’accoglienza, aperta alla diversità, sensibile ai più alti valori di civiltà.

In ultima analisi, non può non evidenziarsi come il senso ultimo degli scambi di lunga durata vada ricercato nella condivisione delle competenze professionali specialistiche acquisite con i colleghi degli Uffici Italiani, in modo da favorirne il lavoro giudiziario in una prospettiva sovranazionale.

Deve, a tal proposito, sottolinearsi come la Scuola Superiore della Magistratura, unitamente alla Rete Europea, abbia affidato proprio ai tirocinanti il compito di  promuovere la diffusione del sapere specialistico acquisito in ragione della esperienza professionale ad Eurojust e del confronto costante con il Membro Nazionale per l’Italia e con  tutti i componenti del desk, che, quotidianamente, con grande impegno e dedizione, trasmettono la loro esperienza interazionale.

I tirocinanti vangono, infatti,  coinvolti in numerosi incontri  organizzati dalla Scuola Superiore della Magistratura con i colleghi degli Uffici italiani e con i Mot sulle tematiche di diritto sovranazionale  esplorate durante la permanenza presso le Istituzioni Europee. Numerosi sono i progetti di promozione della cooperazione internazionale che vedono il coinvolgimento dei trainee come portatori di un contributo esperienziale e conoscitivo indispensabile alla creazione di  cultura giuridica internazionale.

 In questa prospettiva, il tirocinio presso Eurojust  – e presso le altre istituzioni europee – è innegabilmente proiettato alla realizzazione del fine ambizioso di rendere le Autorità italiane protagoniste privilegiate nella creazione di uno spazio giuridico e giudiziario sovranazionale, connotato da una sinergia collaborativa sempre più profonda con le Autorità degli Stati esteri e disegnato da un orizzonte sempre più proteso oltre i confini nazionali.

Scarica il pdf

Condividi